PROGETTO
L’obiettivo generale del progetto è quello di dare risposte e soluzioni al comparto olivicolo regionale attraverso un modello produttivo tecnologicamente avanzato e sostenibile. Verranno messe a punto tecniche innovative per il recupero e la gestione degli impianti tradizionali, con particolare riguardo alla gestione della chioma e all’attitudine alla meccanizzazione, per un pieno sfruttamento delle loro potenzialità produttive, una riduzione dei costi grazie a una maggiore utilizzazione delle macchine e la valorizzazione delle varietà locali.
Inoltre, attraverso la sperimentazione e l’implementazione di protocolli mirati all’ecosostenibilità, nonché l’implementazione e testing di nuove metodologie volte ad incrementare la qualità delle olive in campo e nuove tecnologie di trasformazione, si ritiene di dare un significativo contributo per risolvere le criticità della filiera olivicola. Infatti, la principale finalità del progetto è quella di trovare il punto di maturazione che permetta di ottenere olio dalle qualità chimiche e organolettiche migliori senza dover rinunciare alla quantità tramite la determinazione del punto ottimale di raccolta e l’utilizzo di tecniche di estrazione innovative ed esclusive (attraverso l’impiego di nuove tecnologie rappresentate dal protoreattore e da tecnologie ad ultrasuoni).
Si prevede, a riguardo, di impostare una metodologia scientifica standardizzata per lo svolgimento di tutte le attività volte al miglioramento della qualità del prodotto, sia in campo che in frantoio, tramite controlli incrociati e campionamenti del prodotto, analisi chimiche e sensoriali. Tutto ciò avverrà attraverso l’elaborazione di un database basato sulla raccolta di dati scientifici attendibili e utilizzabili mediante le attività congiunte di tecnici di campo, ricercatori, panel di assaggio e laboratori accreditati.
Pertanto, l’approccio innovativo che si intende conferire prevede un modello di gestione dell’olivicoltura nei principali aspetti quali quello della difesa fitosanitaria, della concimazione del suolo, delle pratiche colturali in genere e della gestione attraverso l’identificazione di aree omogenee di intervento, nell’ambito delle quali, le innovazioni tecnologiche potranno fornire indirizzi personalizzati che tendono ad abbattere i costi di gestione e quelli ambientali, rimediando alle problematiche di frammentazione e oscillazione produttiva.
OBIETTIVI
PARTNER SCIENTIFICO
Il CREA è il principale Ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari con personalità giuridica di diritto pubblico, vigilato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF). Le competenze scientifiche spaziano dal settore agricolo, zootecnico, ittico, forestale, agroindustriale, nutrizionale, fino all’ambito socioeconomico. Nel 2015 è stato riorganizzato funzionalmente (rispetto al precedente Consiglio per la ricerca in agricoltura – CRA) dando vita a 12 Centri di ricerca, 6 di filiera e 6 trasversali, presenti in maniera capillare sul territorio nazionale. Il personale è composto da oltre 2000 unità, di cui circa la metà tra ricercatori e tecnologi.
Il Centro di ricerca olivicoltura, frutticoltura e agrumicoltura del CREA si occupa di colture arboree: frutta, agrumi e olivo. Svolge attività di ricerca per il miglioramento delle filiere, sviluppando tecnologie per il miglioramento genetico, la genomica, la propagazione, la sostenibilità delle produzioni e la qualità dei frutti e dei derivati, fino alla valorizzazione di sottoprodotti. Cura la conservazione, caratterizzazione e valorizzazione delle collezioni frutticole, agrumicole e olivicole.